Editoriale: Locri Epizefirii. Persefone, Afrodite e Adone: miti e rituali femminili tra matrimonio e prostituzione sacra
La copertina di Forma Urbis, questo mese, è dedicata a uno dei più noti pinakes (quadretti in terracotta decorati con scene a rilievo policrome, illustranti aspetti del mito e del culto di Persefone) di Locri Epizefirii, colonia greca sulle rive del mar Ionio in Calabria. Nella tavoletta viene narrato il rapimento perpetrato dal dio infero Ade ai danni della figlia di Demetra, la bella Kore divenuta Persefone, il cui mito si intreccia con quello di Afrodite e del suo paredro Adone: l’amore di quest’ultimo – fanciullo bellissimo nato dal rapporto incestuoso fra il re di Cirpo Cinira, reso ebbro per l’occasione, e sua figlia Mirra o Smyrna, sulla cui vicenda scrisse un epillio il poeta romano Gaio Elvio Cinna, elogiato da Catullo nel famoso carme 95 – viene conteso fra le due dee, la regina degli Inferi e la dea dell’amore , fino alla sentenza di Zeus che stabilisce che il giovane dimori con Persefone nell’Oltretomba per una parte dell’anno e con Afrodite, nel mondo dei vivi, per l’altra.