* A causa di problemi tecnici nella distribuzione, i numeri di febbraio e marzo di Forma Urbis (che saranno disponibili insieme a un prezzo speciale) non potranno essere in edicola prima di 10 giorni da oggi. Ci scusiamo con i nostri lettori e abbonati per l'inconveniente: i due numeri sono comunque acquistabili online, sin da ora, su bookrepublic, amazon e itunes store.
“Il mito è bisogno di spiegare la realtà, di superare e risolvere
una contraddizione della natura (come nasca il primo uomo, per
esempio), il mito è spiegazione di un rito, di un atto formale che
corrisponde a esigenze della tribù (l’invocazione della pioggia),
il mito è struttura delle credenze di un gruppo, di un etnos (la
condanna di un incesto) ecc. ecc. Ma, come dice la parola, il mito
è innanzitutto un racconto: c’è una storia da presentare, che ha lati
terribili, ma anche spesso risvolti patetici o sorridenti, ci sono dei
personaggi in azione, una trama che si snoda.”
(U. Albini, Presentazione, in GrAves 1963, p. V)
Il mito è indubbiamente uno strumento prezioso per ricostruire
la realtà della società che lo ha prodotto; ma, altrettanto
certamente, non riproduce questa società così come essa era
veramente.
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«I Romani posero ogni cura in tre cose soprattutto, che
dai Greci furono trascurate, cioè nell’aprire le strade, nel
costruire acquedotti e nel disporre nel sottosuolo le cloache»
(Strabone, Geografia V,3,8)
A questo passo del geografo Strabone ci siamo ispirati
nel concepire RomArché - archeoguida inconsueta delle
periferie di Roma, utilizzabile attraverso il web con un
sito internet responsive dedicato e con la creazione di
un’apposita applicazione mobile (app). Il supporto digitale, che sarà scaricabile gratuitamente,
permette un aggiornamento rapido dei contenuti e di
esplorare la città sia seguendo i percorsi proposti sia
partendo dalla propria posizione, con l’identificazione dei
luoghi di interesse più vicini e calcolando la durata e la
modalità dei trasporti nella città.
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