British School at Rome/ Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
26 Febbraio 2015
Organisers: Margarita Gleba (University of Cambridge) and Romina Laurito (University of Copenhagen/SBAEM)
Negli ultimi anni la ricerca archeologica nel settore tessile e della produzione tessile è stata testimone di un grande dinamismo, come dimostrano i numerosi convegni e pubblicazioni sul tema, nonché l’istituzione di programmi di collaborazio nei interdisciplinari su ampia scala, come il Centre for Textile Research finanziato dal Danish National Research Foundation (2005-2015) ed il pan-europeo Clothing and Identities - New Perspectives on Textiles in the Roman Empire (DressID) finanziato da European Union Education, Audiovisual and Culture Executive Agency (2007-2012).
Queste attività dimostrano non solo che il campo ha un grande potenziale nel chiarire e ricostruire molti aspetti della cultura del passato -come l'economia, la tecnologia, il commercio, la moda e la religione – ma anche che in questo momento sono presenti le giuste competenze, la sinergia e la volontà necessarie a questo tipo di ricerca. Il prossimo passo è condurre questo settore in crescita a rispondere ad alcune domande archeologiche fondamentali, in un campo dove le testimonianze ed i resti dei tessuti sono stati finora praticamente non studiati.
La ricerca tessile in Italia, rispetto al Centro e al Nord Europa, è stata piuttosto trascurata fino a poco tempo fa. Il motivo più spesso citato, per tale mancanza, è il loro pessimo stato di conservazione. I frammenti tessili, tuttavia, sono reperti molto più comuni di quanto generalmente si pensi e sopravvivono sia nel loro stato organico originale, sia in tracce carbonizzate e mineralizzate, così come sotto forma di impronte. In aggiunta, ci sono numerose altre fonti, come gli utensili tessili, i resti palaebotanici ed archeozoologici, così come fonti iconografiche e letterarie, che ci permettono di ottenere informazioni preziose su molteplici aspetti della produzione tessile nell’Italia antica
L’applicazione dei più moderni metodi scientifici a tale ambito di studi (come le analisi sul DNA antico e le tracce isotopiche), ha permesso di acquisire nuove conoscenze sui tessuti antichi ad una scala finora senza precedenti. Il workshop interdisciplinare prevede la presenza di specialisti di differenti settori di ricerca per un confronto sui metodi e tecnologie applicate agli studi dei tessuti e delle fibre nell’Italia antica. L'obiettivo generale di questa intensa giornata di studi è quello di dimostrare come, partendo dai tessuti antichi, l’utilizzo di tali metodologie in questo settore consenta di ampliare la ricerca fino all'economia, alla tecnologia e all'agricoltura nell'Italia antica.
PROGRAMMA
Giovedì 26 Febbraio 2015
British School at Rome – ore 9-15
Introduzione
9:00-9:10 Christopher Smith (Direttore, BSR) – Welcome
9:10-9:30 Margarita Gleba (University of Cambridge) – Archaeological textiles in Italy: chaîne opératoire, raw materials and analyses
9:30-9:50 Susanna Harris (University College London) – Textile iconography of proto-historic Italy: methods and research potential
Sessione 2: Materie prime
9:50-10:10 Mauro Rottoli (Musei Civici di Como): Lino, canapa e lana; nuovi dati sull'età del Ferro dai pollini ai macroresti ed ai tessuti in Italia centrale e settentrionale
10:10-10:30 Angela Trentacoste (University of Sheffield) – Separating the sheep from the goats: archaeozoological evidence for wool production in pre-Roman central and northern Italy c. 2000-200 BC
10:30-10:40 Discussione
10:40-11:00 Coffee break
Sessione 2: Tessuti, testi ed iconografia
11:00-11:20 Marta Bazzanella (Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina) – Le produzioni tessili preistoriche in Italia settentrionale: il caso dei siti palafitticoli di Molina di Ledro e Fiavé in Trentino
11:20-11:40 Annemarie Stauffer (Cologne Institute of Conservation Sciences) – Holes, stiches and pleats - A closer look at men’s garments from Verucchio 700 BC
11:40-12:00 Peder Flemestad and Birgit Olsen (University of Copenhagen) - Sabellic Textile Terminology
12.00-12.20 Berit Hildebrandt (University of Copenhagen) – Fabricating marble dress: How to interpret clothing on statues?
12:20-12:40 Discussione
12:40-15:00 Pausa pranzo
Museo Archeologico Nazionale Etrusco di Villa Giulia – ore 15-19.30
Introduzione
15:00-15:10 Alfonsina Russo (Soprintendente dell’Etruria Meridionale) – Saluti istituzionali
15:10-15:30 Romina Laurito (University of Copenhagen / SBAEM) – Filare e tessere tra gli Etruschi. Uno primo sguardo funzionale al loro strumentario
Sessione 3 – Produzione tessile
15:30-15:50 Hedvig Landenius Enegren (University of Copenhagen) – Archaic Sicily – loom weights and identity
15:50-16:10 Francesco Meo (Università del Salento) – Produzione tessile nell’Italia meridionale preromana: primi dati, nuove prospettive
16:10-16:30 Maria Stella Busana, Anna Rosa Tricomi e Cecilia Rossi (Università di Padova) -Archeologia dei tessuti nella Venetia Romana
16:30-16:40 Discussione
16:40-17:00 Coffee break
Sessione 4 – Archeologia sperimentale e sperimentare archeologia
17:00-17:20 Cristina Lemorini (Università di Roma La Sapienza) e Assunta Perilli – La tela invisibile: evidenze archeologiche e sperimentazione
17:20-17:40 Ettore Pizzutti – La tessitura a tavolette e gli strumenti da tessitura della T.102/72 Lippi di Verucchio
17:40-18.00 Jacopo Tabolli (Museo Archeologico-Virtuale di Narce, Mazzano Romano) – Dai taccuini del 1890 al Museo MAVNA: l’identità di Narce attraverso le attività di filature e tessitura a La Petrina
18:00-18:10 Discussione
18:10-18:30 Larissa Bonfante (University of New York) – Tiriamo le fila: considerazioni
conclusive
18:30-19:30 Wine reception