Napoli Ipogea. La storia svelata della città sotterranea
Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore (NA) | 23 giugno 2023
Un viaggio che ripercorre la storia della città di Napoli e della sua evoluzione partendo da Roma sotterranea e dalla figura dell’archeologo e politico Felice Barnabei a Napoli (oggetto di una mostra allora in corso al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma) fino a giungere alla città partenopea. Qui specialisti di chiara fama sono intervenuti con contributi puntuali sulle Catacombe di San Gennaro, sulla necropoli ellenistica di Neapolis e sul Complesso di San Lorenzo Maggiore, sede dell’incontro.
Giornata di Studio: Natura & Cultura. Città sotterranee
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia | 17 giugno 2023
Una giornata di studio dedicata alle città ipogee e sull’azione antropica in grado di ridisegnare il territorio i cui contributi sono pubblicati nel numero del periodico scientifico di informazione culturale “Archeologi&” dal titolo “Natura e Cultura”
Giornata di Studio: Natura & Cultura. Le ultime frontiere dell’intelligenza artificiale
Auditorium dell’Ara Pacis | 16 giugno 2023
Il tema che caratterizza questa giornata di studi è “Natura & Cultura”, ossia l’indagine di un intreccio che, nel caso specifico dell’intelligenza artificiale e delle neuroscienze, appare sempre più inestricabile: basti pensare alle biotecnologie che integrano sempre più corpo naturale e congegni artificiali anche con l’obiettivo della cura medica, rendendo sempre più liquido il limite tra vivente e non vivente. Obiettivo è così evidenziare le potenzialità, ma anche le sfide legate alla gestione di un patrimonio culturale integrato tra storia e scienza, e mettere in evidenza l’importanza che hanno la conoscenza e “l’adozione” da parte dei cittadini di questi luoghi che non sono solo scrigni di sapere ma anche di benessere e salute.
RInascite. percorsi di archeologia, antropologia, storia, museologia, arte
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia | 18 giugno 2022
Un momento di approfondita riflessione sul tema “Rinascite. Percorsi di archeologia, antropologia, storia, museologia, arte” con la partecipazione di importanti studiosi i cui contributi sono pubblicati nel numero del periodico scientifico di informazione culturale “Archeologi&” dal titolo “Rinascite. Romarché al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia”.
LANDSCAPES - Paesaggi Culturali / MINDSCAPES - La maternità come paesaggio interiore
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia | 30 - 31 maggio 2019
Il tema della rappresentazione del reale e dell’identità è stato sintetizzato per la decima edizione di Romarché nel binomio tra “scapes” (termine inglese ampio e corale, fatto di fughe, scenari, panorami, immagini), biunivocamente spinti all’esterno come atto di conoscenza del mondo e all’interno come immagini di sé e di identità relazionali, diventando il fulcro e il tenore di una ricerca che ha l’obiettivo di interrogarsi sul ruolo della percezione e sulla ricostruzione cognitiva delle realtà nella pratiche attive (siano esse di carattere politico, siano esse intime e riferite alla sfera della persona).
In questa direzione sono state scelte due dimensioni: una, pubblica e aperta, dedicata al paesaggio, inteso in senso lato come rappresentazione complessa dello spazio esterno, antropico e antropizzato; un’altra, riferita alla rappresentazione identitaria del sé e concentrata su una figura elementare e basica, primaria e primordiale, nella socialità umana: la madre.
In due giornate distinte, si affronteranno queste due prospettive in una doppia modalità: da momenti in cui esperti e studiosi trattano i temi come approfondimenti specialistici in sessioni più propriamente seminariali; a spazi di comunicazione più ampia, in cui gli argomenti sono portati all’interesse di un pubblico vasto attraverso conversazioni e dialoghi tra rappresentanti di vari ambiti, la cui differenziazione disciplinare e le multiformi capacità espressive possono generare forme di linguaggio e comunicazione di sicura efficacia e attrattività.
MUSEUM.DIÀ III. CONVEGNO INTERNAZIONALE DI MUSEOLOGIA. RETI CREATIVE. PARADIGMI MUSEALIDI PRODUZIONE, GESTIONE, COMUNICAZIONE NELL’ERA DELL’IPERCONNETTIVITÀ
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia | 24 - 25 maggio 2018
La terza edizione del convegno di museologia museum.dià – patrocinata da ICOM International Council of Museums e ispirata alle tematiche dell’ “International Museum Day 2018” indetto il 18 maggio – è dedicata al tema, particolarmente attuale, delle reti creative. Il museo, infatti, al giorno d’oggi, si organizza e agisce in un sistema di interconnessioni già profondamente sviluppato. La rivoluzione tecnologica in atto ha modificato le relazioni tra istituzione museale, pubblico, contesto territoriale così come la capacità di generare contenuti e linguaggi appropriati e comprensibili.
Le reti – strette, intense, velocissime, globali – diventano così luoghi di creazione. Una creazione continua di contenuti, struttura, modelli che prescinde dalla presenza o meno degli operatori culturali e che obbliga soprattutto questi ultimi a muoversi in modi inconsueti con un procedere orizzontale, dialogante e pervasivo.
Il museo deve inserirsi in questo nuovo ambiente carico di potenzialità ma al contempo difficile da gestire per il rovesciamento delle pratiche e le velocità richieste.
L’obiettivo di questa edizione è, dunque, quello di riflettere sui cambiamenti di paradigma da immaginare e seguire: in ordine alla produzione di contenuto e di esperienze culturali; all’organizzazione interna e alla gestione del museo e dei sistemi museali; alla comunicazione e alla promozione attraverso l’assimilazione di nuove modalità di approccio cognitivo e semantico (e, in contrappunto, alle trasformazioni delle modalità fruitive da parte del pubblico).
Antropologia e Archeologia dell'Amore.
IV incontro di studi di antropologia e archeologia a confronto
Ex Cartiera Latina, Parco Regionale dell'Appia Antica | 26-28 maggio 2017
Archaeology provides a unique perspective on our human identity, but there is a danger of distortion. Signs of brutality are easier to recognize on a skeleton than signs of love, creating a danger that we will pay most attention to the grim. But, surprisingly, the distortion is the other way round. We diligently airbrush out the less palatable details of prehistory to construct a proud record of achievement for national museums to present to impressionable school parties. The Neolithic […] is often portrayed as a time of peace and honest toil or, more popularly, as a utopian period of mother-goddess worship. But the discovery of a number of unmarked mass graves across Europe, the largest containing well over a hundred systematically butchered men, women and children, evokes Rwanda more than Arcadia.
TAYLOR 2003, pp. 11-12.
Il brano citato in apertura, pur essendo limitato alla prospettiva di un archeologo, evidenzia in modo istruttivo e sintetico alcune delle distorsioni cui può andare incontro un’interpretazione semplicistica dei residui materiali del passato, volta a privilegiare un “sistema di segni” rispetto a un altro e/o a sottovalutare acriticamente la sua più ampia dimensione contestuale e situazionale, l’unica che ci consenta di arrivare al cuore di quell’identità che ci sforziamo quasi quotidianamente di cercare e riscostruire, introspettivamente così come retrospettivamente, nel tentativo di recuperare tra le pieghe del tempo e dello spazio ciò che di umano spesso ci sfugge, perché sopraffatto o cancellato dall’azione stessa degli uomini o da quella della natura.
L’amore, sotto tale punto di vista, nella sua più o meno caratterizzante immaterialità e nella sua dimensione spesso intima e più o meno esplicita, si configura quasi inevitabilmente come una delle coordinate più complesse e sfuggenti da cogliere in un’analisi sociologica volta alla ricostruzione di comunità lontane o diverse da noi, per effetto di parametri incogniti legati ai modi in cui una cultura organizza, costruisce, percepisce, esprime, interpreta e rappresenta la propria identità e l’insieme di valori, idee, sentimenti e relazioni che possono renderla tale, differenziandola rispetto alle società circostanti e alla realtà di chi tenta di farsene interprete.
La IV edizione del convegno di Antropologia e Archeologia a confronto nasce dunque con l’obiettivo di approfondire le valenze spesso ambigue della nozione di amore esplorandone le frontiere più estreme, così come possono essere colte problematicamente attraverso l’indagine antropologica e l’archeologia, nel rispetto di quella che sin dal 2010 è stata la formula adottata per i nostri incontri, sempre volti a stimolare un confronto costruttivo e dialettico tra le diverse prospettive disciplinari che possono concorrere a una migliore comprensione delle radici e dei moventi dell’agire e del sentire umano.
Partendo da questi presupposti, il concetto di amore sarà al centro di una riflessione aperta, relativistica e contestuale volta ad approfondirne le varie possibili sfumature, privilegiando al contempo le metodologie interpretative che maggiormente si prestano a superare o, almeno, ad aggirare le distorsioni e/o le contraddizioni che sono spesso insite nella documentazione disponibile, da quella figurata, orale o scritta frutto di una trasmissione più o meno diretta o mediata, a quella raccolta sul campo con gli strumenti e i metodi dell’osservazione partecipata o quelli della ricerca archeologica, con tutte le criticità e i filtri simbolici, rituali o materiali che possono caratterizzarla, cui spesso si aggiungono i limiti e i pregiudizi androcentrici, modernisti, occidentalistici ed etnocentrici che ogni interprete/osservatore più o meno consapevolmente porta con sé.
Per gli scopi sin qui sinteticamente riassunti sono state individuate sei macroaree tematiche di confronto e di discussione che, in sede di convegno, potranno tradursi o meno in altrettante sessioni, anche in relazione all’esito della presente call for papers/posters e al carattere e alla natura dei contributi che verranno proposti.
La configurazione dei temi è pertanto volutamente aperta e generica in modo tale da consentire, per quanto possibile, quella compenetrazione disciplinare auspicata, spesso scoraggiata dalla solo apparente contrapposizione tra l’approccio prevalentemente materialistico dell’archeologia e dell’antropologia fisica e quello ove possibile partecipato e relativistico dell’antropologia culturale e delle altre scienze sociali.
I titoli proposti, dunque, pur non avendone l’inflessione, si configurano in primo luogo come potenziali interrogativi, esemplificativi di altrettante domande che l’indagine sul concetto di amore può porre all’interprete che voglia recuperarne il senso muovendosi tra la sfera complessa e articolata delle ideologie e quella più o meno concreta fatta di oggetti, di gesti, di segni o di luoghi. In modo tale da passare dall’amore inteso come sistema di relazioni astratte o reali, all’amore da intendere come coordinata di una traiettoria antropo-poietica, volta a definire l’identità di un individuo dando una “veste” culturale alla sua dimensione biologica e/o temporale.
Un aspetto, quest’ultimo, che, per la sua stessa problematicità e per la peculiarità delle questioni che esso pone in una prospettiva archeologica, si ritiene, possa essere meritevole di un rapido (e inevitabilmente parziale) inquadramento metodologico, volto a fornire qualche puntualizzazione utile per una migliore identificazione di alcuni degli spunti di riflessione sui quali si auspica possa soffermarsi l’attenzione dei partecipanti.
Museum.dià. chronos,kairòs, aion - il tempo dei musei
II Convegno Internazionale di museologia
Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano | Roma, 26-29 maggio 2016
Il convegno “Museum.Dià. Chronos, Kairos e Aion, Il tempo dei musei” (26 - 28 maggio), ideato in collaborazione con la Direzione Generale Musei del MiBACT e la British School at Rome, ha avuto come focus le esperienze di gestione del tempo nei musei: tempo come substrato delle attività di ricerca nell’ambito della collezione; tempo come dimensione narrativa nelle pratiche di diffusione e comunicazione culturale; tempo come variabile attiva e plurima di adattamento al cambiamento; tempo come anello di congiunzione tra conoscenza e creatività.
Al convegno – inaugurato dal Soprintendente Francesco Prosperetti (Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il MNR e l’Area Archeologica di Roma) e dal Direttore Generale Ugo Soragni (Direzione Generale Musei del MiBACT), che ha ospitato nell’ultima giornata l’On. Silvia Costa (Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo) e il Presidente dell’ICOM Daniele Jalla – hanno preso parte rappresentanti di realtà museali, pubbliche e private ed eminenti studiosi tra cui: Rosanna Friggeri (Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il MNR e l’Area Archeologica di Roma), Marcello Barbanera (“Sapienza” – Università di Roma), Alessandro Bollo (Fondazione Fitzcarraldo), Lucia Cataldo (Accademia di Belle Arti Macerata), Fabio Donato (Università degli Studi di Ferrara), Rosanna Friggeri (Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il MNR e l’Area Archeologica di Roma), Michel Gras (CNRS, Accademia dei Lincei), Manuel Roberto Guido (Direzione Generale Musei - MiBACT), Antonio Lampis (Provincia autonoma di Bolzano, Università degli Studi di Bolzano), Michele Lanzinger (MUSE – Museo delle Scienze di Trento), Vito Lattanzi (Direzione Generale Musei - MiBACT ), Gabriella Musto (Polo Museale del Lazio), Valentino Nizzo (Direzione Generale Musei - MiBACT ), Vincenzo Padiglione (“Sapienza” – Università di Roma), Fabio Pagano (Direzione Generale Musei - MiBACT), Enrica Pagella (Polo Reale di Torino), Mirella Serlorenzi (Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il MNR e l’Area Archeologica di Roma), Christopher Smith (British School at Rome), Mariella Utili (Polo museale della Campania), Marco Valenti (Università degli Studi di Siena), Anna Maria Visser (Università degli Studi di Ferrara), Enrico Zanini (Università degli Studi di Siena), e tanti altri studiosi selezionati fra coloro i quali hanno risposto alla call for papers.
VI SEMINARIO INTERNAZIONALE SULLE MURA POLIGONALI
Palazzo Conti-Gentili, Alatri | Alatri, 28-29 novembre 2015
La Fondazione Dià Cultura organizza, nelle giornate del 28 e 29 novembre, il VI Seminario Internazionale sulle Mura Poligonali, promosso dal Comune di Alatri.
Le mura poligonali sono opere difensive caratterizzate dalla messa in posa, senza calce, di grandi massi lavorati a forma di poligoni irregolari, che vanno a costituire le cinte murarie di insediamenti che si collocano in un arco cronologico compreso tra il VII e il II secolo a.C. Nonostante questa tipologia di cinte murarie sia molto diffusa nell’Italia centro-meridionale, e oggetto di indagine storica e archeologica da circa un secolo, sono molti gli interrogativi ancora aperti su cui si intende dibattere in questa occasione. Il Seminario, giunto alla sesta edizione, si propone dunque come momento di aggiornamento sullo stato della ricerca.
Le due giornate di confronto sono articolate in sessioni nell’ambito delle quali gli studiosi esporranno casi di studio particolari e le novità più interessanti in materia; al termine di ogni giornata un giornalista modererà una discussione che sarà filmata e resa disponibile per tutti sui canali social e sul sito web della Fondazione Dià Cultura. Una delle sessioni è dedicata alle mura in poligonale della città di Alatri, ospite del Seminario, e alla presentazione degli Atti del V Seminario.
Il convegno mantiene la sua vocazione scientifica che è assicurata dalla selezione dei contributi effettuata dal comitato scientifico costituito da: Luca Attenni (Museo Civico di Alatri), Daniele Baldassarre (Centro Studi sull’opera poligonale), Valentino Nizzo (Direzione Generale Musei – MIBACT), Alfonsina Russo Tagliente (Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale), Simona Sanchirico (Fondazione Dià Cultura – Forma Urbis).
La partecipazione all’incontro è gratuita e aperta al pubblico, fino all’esaurimento dei posti disponibili; gli studenti che ne faranno preventiva richiesta scrivendo alla Segreteria Organizzativa potranno ricevere un attestato di partecipazione, valido per il conseguimento di crediti formativi.
Archeologia e antropologia della Morte.
III incontro di studi di antropologia e archeologia a confronto
École française de Rome, Stadio di Domiziano | Roma, 20-22 maggio 2015
La terza edizione del convegno di Antropologia e Archeologia a confronto – traendo spunto da una più ampia riflessione retrospettiva recentemente confluita nel volume Archeologia e Antropologia della Morte: Storia di un’Idea. La semiologia e l’ideologia funeraria delle società di livello protostorico nella riflessione teorica tra antropologia e archeologia, Bari 2015 (Nizzo 2015) – affronta le complesse problematiche connesse all'archeologia funeraria, offrendo al pubblico e agli specialisti un quadro di insieme sui più fruttuosi approcci teoretici e sulle più aggiornate metodologie d’indagine messe in campo dall’antropologia culturale, dall’archeologia, dalla bioarcheologia e dall’archeotanatologia per cogliere l’essenza di questa frontiera, per decrittare il linguaggio di gesti, segni, sentimenti, riti, paure ed emozioni che contribuiscono a definirla, con un focus incentrato sulle società di livello protostorico estinte o persistenti ma con uno sguardo rivolto anche alla contemporaneità, come sempre con l’ambizione gianiforme di guardare al passato per cogliere l’essenza del nostro presente.
museum. dià. politiche, poetiche e proposte per una narrazione museale
I Convegno Internazionale di Museologia
Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali | Roma, 23-25 maggio 2014
L’iniziativa ha avuto come obiettivo quello di animare una discussione tra i professionisti della museologia più qualificati a livello internazionale sulle “politiche, poetiche e proposte per una narrazione museale”.
Gli studiosi - afferenti a istituzioni museali italiane e straniere, amministrazioni pubbliche preposte alla valorizzazione culturale, università e centri di ricerca specializzati, Fondazioni e soggetti privati indirizzati alla ricerca - sono invitati a confrontarsi sul tema generale "Politiche, poetiche e proposte per una narrazione museale".
Essi hanno potuto rappresentare le esperienze e gli approcci metodologici, le difficoltà relative ai percorsi volti all'ideazione e realizzazione di componenti narrative all'interno delle attività e degli allestimenti museali, nonché le valutazioni rispetto alle reazioni e al grado di soddisfazione del pubblico.
PLUOTOS & POLIS. ASPETTI DEL RAPPORTO TRA ECONOMIA E POLITICA NEL MONDO GRECO
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia | Roma, 20 - 26 maggio, 2013
Il fine principale dell'incontro è invitare gli studiosi a una nuova riflessione sui rapporti, le diversità e sulle interferenze che definiscono, separano, ma mettono anche in comunicazione il campo dell'economia e quello della politica nel mondo greco.
L'impostazione del convegno mira a favorire il confronto tra le diverse prospettive metodologiche della Storia, dell'Archeologia, della Filologia, dell'Antropologia, della Numismatica.
Nella giornata conclusiva i temi affrontati trovano un momento ulteriore di approfondimento nella tavola rotonda "Esperienze e teorie degli antichi e dei moderni", che vede la partecipazione di giornalisti, economisti e storici contemporaneisti, oltre che degli specialisti antichisti.
Per conoscere meglio il tema del Convegno "Ploutos & Polis. Aspetti del rapporto tra economia e politica nel mondo greco" è possibile scaricare qui il numero di Forma Urbis dedicato (maggio 2013)